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Compagnia Sasiski!   presenta

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Mori a Venezia

- una shakespeariana tragicommedia -

Con

Alessandro Blasioli, Vincenzo Ciardo, Massimiliano Cutrera, Maurizio Lucà, Antonella Marino, Giulia Nervi 

 

Scenario e Regia

Carlo Boso

 

Aiuto Regia e Maestro d’Armi

Massimiliano Cutrera

 

Costumi

Il Carro dei Comici

 

Arrangiamenti Musicali

A. Blasioli, G. Nervi

 

Maschere

Stefano Perocco, Alberto Ferraro

 

Foto di scena

Alex Comaschi, Stefano Fantucci

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Perché la Commedia dell'Arte


E' il genere teatrale che a partire dalla metà del Cinquecento ha reso famosi i comici italiani in tutto il mondo e che ancora oggi è modello per molti artisti e maestri di teatro. Gli attori non recitavano testi, ma improvvisavano la loro parte direttamente sulla scena; si scriveva solo lo scenario, la trama della rappresentazione, lasciando all’abilità dei comici l’opportunità di inserire, a tempo e a luogo, il loro personalissimo repertorio di battute, canzoni, brevi scenette comiche, monologhi, lazzi (o giuochi scenici) nello sviluppo dei dialoghi e dell’azione.

​Gli scenari di Commedia dell’Arte sono attinti un po' dovunque, quasi sempre dalla tradizione dei testi classici, mescolando contemporaneamente più intrecci d'amore e motivi tipici delle farse popolari, dei miti e delle leggende.

​Fatto davvero rivoluzionario, i comici dell'arte furono i primi ad affidare le parti femminili ad attrici, fino allora di regola rappresentate da uomini: la presenza femminile era tutt’altro che marginale e le donne formano anch’esse dei “tipi” che sono entrati a far parte in modo originale e determinante della nostra tradizione teatrale.

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Lo scenario

 

Jessica, figlia dell’ebreo Shylock, si innamora del pirata Simbad scatenando così le ire del proprio padre. Antonio, povero pescatore emigrato dal Sud in cerca di fortuna, si innamora di Benilde, nobildonna veneziana corteggiata a sua volta da Shylock. Per ottenere i favori dell’amata Benilde, Antonio chiede dei denari in prestito a Shylock con i quali armare una flotta e far fortuna nelle Americhe. Baldassarre e Pedrolino, servi di Antonio e Shylock, si prodigheranno per aiutare i rispettivi padroni nei loro progetti amorosi... per giunta ostacolati dai mori di Simbad, che assaltano e affondano le navi cariche di ricchezze al loro rientro nella laguna di Venezia. Fino allo scioglimento dell’intreccio e all’immancabile lieto fine: andrà tutto bene (o quasi)!

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Il codice espressivo

 

La Commedia cosiddetta all’Improvviso (o a soggetto) è uno spettacolo in buona parte visivo dove le caratterizzazioni particolari dei personaggi colpiscono con immediatezza l'immaginazione del pubblico: costumi bizzarri (come quello a toppe colorate di Arlecchino), lingue non consuete, spesso dialettali o di fantasia (come il napoletano di Pulcinella o lo spagnolo del Capitano), e l'uso delle maschere. La mimica dell'attore di Commedia non si esprime tanto con la fisionomia del volto (quasi sempre coperto dalla maschera), ma con l'atteggiamento dell'intero corpo, addestrato alla scioltezza fisica e all'acrobazia. Inoltre, gli attori cantano rigorosamente dal vivo, con strumenti o a cappella, ricorrendo a un repertorio che alterna la componente farsesca e popolare, tipica delle maschere a quella aulica di arie e composizioni ricercate.

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Note di regia

 
MORI A VENEZIA è liberamente ispirato a “Il mercante di Venezia” e alle tragedie “Giulietta e Romeo” e “Otello” di William Shakespeare, i cui soggetti sono stati reinterpretati sul canone classico della commedia all’improvviso fatto di scambi di persona, equivoci sgangherati, travestimenti strampalati, beffe, interventi magici, duelli, bastonature, allusioni licenziose, peripezie assurde, colpi di scena, agnizioni finali. A rendere più attuale e rappresentativa l'azione teatrale, sulle trame dei testi originali sono stati inseriti anche nuovi personaggi: Zia Michelina la paesana, Donna Benilde la cortigiana e Simbad il moro di Venezia, tratteggiano il canovaccio sui temi dell’incontro con l’altro, l’accettazione del diverso, l’inclusione dell’immigrato e la diffidenza per lo straniero.
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Esigenze tecniche:

 

- Spazio scenico minimo 4 x 3 mt;

 

- Unici elementi scenografici sono un baule ed un fondale sorretto da due stativi di altezza minima 2,5 mt (tempi di montaggio 30 min circa);

 

-Da un punto di vista illuminotecnico lo spettacolo necessita di un semplice piazzato base. Qualora sia utile o necessario, la compagnia dispone di una ribaltina luci (lunghezza 3 metri);

 

- Lo spettacolo non fa utilizzo di impianto audio: sono presenti esclusivamente canti eseguiti a cappella;

 

- Dipendentemente alla tipologia di spazio in cui lo spettacolo verrà rappresentato, potrà essere necessario: predisporre una postazione amplificata per lo strumentista e/o l’utilizzo di microfoni panoramici (non da terra);

 

- Lo spettacolo è rappresentabile anche in spazi non prettamente destinati ad attività teatrale;

 

- In caso di realizzazione dello spettacolo in spazi all’aperto o in teatri le cui dimensioni e morfologia permettano di ospitare un tipico palco di Commedia dell’Arte, la compagnia dispone di un palco in legno delle dimensioni 5x4 mt, munito di struttura per reggere il fondale, di ribaltina luci sufficiente ad illuminare l’intera azione scenica e di scalette che permettono la salita e la discesa degli attori (tempi di montaggio 40 min circa).

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